mercoledì 1 febbraio 2017

CrAcK ... "Cose che si rompono" di Roberto Bonfanti - Recensione



RECENSIONE



Sono state giornate pesanti, tra il lavoro, gli impegni vari e quella sensazione di voler fare sempre quel qualcosa in più senza riuscirci veramente. Come quasi ogni giorno, oggi ho fatto una levataccia, la giornata grigia e umida, quell’umidità che ti fa percepire il tempo più freddo di quel che è realmente e che ti penetra come un coltello nelle ossa.


Per fortuna sono un “libero” professionista e come tale, ogni tanto posso far valere quella libertà di poter decidere come impegnare parte del mio tempo. Disdico l’appuntamento che avevo nel pomeriggio e resto a casa.


Metto su un disco di Chris Robinson e mi siedo sul divano, una tazza di caffè nero appoggiata sulla vecchia cassa di legno che fa da “appoggia tutto”, oggi ho voglia di finire il libro di Roberto Bonfanti, “Cose che si Rompono”.

Leggo e tutto intorno si fa scuro, le pagine scorrono veloci e la mente si proietta a capofitto, come attratta in un vortice, nella storia.

Sono agli epiloghi, gli atti conclusivi e finalmente tutti i pezzi come in un rewind cinematografico tornano al loro posto, uno dopo l’altro e la tazzina volata giù dal tavolo ritorna intatta.

La storia raccontata magistralmente da Bonfanti nel suo precedente romanzo “La vita è dura nei dettagli” qui prende una piega caotica (Treccani - Caos: Grande disordine, confusione, di cose o anche d’idee, di sentimenti) e complicata, quella che sembra una vita all’apparenza normale e tranquilla in realtà non lo è per nulla. Proprio come cocci, come i pezzi rotti sparpagliati per terra, non si riesce ad avere un’idea di quella che è la realtà delle cose, l’oggetto rotto perde la sua forma, i suoi tratti, solo alla fine una volta incollati tutti i pezzi si riesce ad avere l’immagine di insieme.

Tra sogni ed incubi ricorrenti, come fratture dell’anima, i personaggi si arricchiscono e crescono insieme alla storia e Claudio, qui il protagonista, suo malgrado fa i conti con quello che la vita da e la vita prende.

Si ritrova alla fine a raccogliere i pezzi di molte vite vissute, cercando conforto, anche, in un amore che deve fare i conti con il suo passato, con le esperienze vissute, con le cose rotte e mai aggiustate, con un futuro di cui in fondo si ha paura. Un Romanzo da leggere, che non si può racchiudere in una semplice recensione, un romanzo dalle mille sfaccettature che deve essere anche letto tra le righe.


Ogni racconto parla di un viaggio sotto diversi aspetti, qui forse il viaggio è quello più difficile perché è la vita stessa ed è come una strada con troppo traffico e tanti autisti maldestri, prima o poi qualcuno finisce per sbatterci il muso e rompersi qualcosa.

Però, in fondo se le cose rotte non si possono più aggiustare, la cosa più semplice da fare e di comprarne di nuove.

Già, alla fine , tutto sommato, basta prendersi il pomeriggio libero e andare a fare un giro con se stessi con il culo appoggiato sul sellino di una moto o restare a leggere un buon libro, dimenticandosi dei cocci sparsi per terra e del latte che macchia il tappeto.

Non posso far altro che dire BRAVO, dopo la “vita è dura nei dettagli”, Bonfanti non si perde, anzi costruisce una storia difficile, complicata, dalle mille sfaccettature e colpi di mano, la trama raffinata e originale, il modo di scrivere che non si perde e resta quello matematicamente caotico del prequel, un modo di scrivere che ti avvolge trasportandoti fino alla fine, anzi che ti spinge a finire il romanzo per capire il senso di tutto ciò che si è letto.

Un libro “Cose che si rompono” che riesce a farti restare a casa un pomeriggio della settimana, lasciando tutto il mondo fuori, che posso dire di più, non ci riusciva nemmeno la mia ex.

Assolutamente consigliato.
Massimo Ginestri